Il monumento “Block der Frauen” sito a Berlino, nella strada chiamata Rosenstraße, relizzato dalla scultrice Ingeborg Hunzinger in memoria della protesta antinazista ad opera delle donne, riporta la seguente epigrafe:
La forza della disobbedienza civile, la forza dell’amore vince la violenza della dittatura
Ridateci i nostri uomini
Le donne stavano in piedi qui sfidando la morte, gli uomini ebrei furono liberi.
Nel marzo del 1943 mogli, madri, sorelle “ariane” per due settimane stazionarono nel marciapiede davanti all’ufficio amministrativo della Comunità ebraica dove le SS avevano recluso i loro congiunti ebrei o “mezzosangue”. Con tale pubblica protesta pacifica sfidarono il regime nazista occupando una strada di Berlino denominata Rosenstrasse, per reclamare la liberazione dei loro uomini ebrei e sottrarli alla deportazione. La solidarietà tra loro e la determinazione cui erano spinte dall’amore verso i loro familiari, sostennero la loro protesta non violenta. Rimasero ad aspettare in piedi, al gelo berlinese, incoraggiandosi a vicenda. Il loro grido era “Ridateci i nostri mariti”, “Ridateci i nostri figli” al quale alternavano silenzi di trepidazione. Una tale pressione non violenta da parte di donne “ariane”, indusse i gerarchi nazisti al cedimento con la liberazione di oltre un migliaio di uomini.
Una pagina unica della Resistenza tedesca per l’eccezionale carattere pubblico della protesta non violenta con cui le donne riuscirono a contrastare l’apparato repressivo nazista. Un esempio di “Resistenza del cuore”.
Cfr.: Nina Schröder, Le donne che sconfissero Hitler, traduzione di Paola Quadrelli, Pratiche editrice, 2001.
Sull’episodio è stato realizzato dalla regista Margarethe von Trotta il film dal titolo Rosenstrasse (2003)
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