Incontro con l’Arcivescovo Corrado Lorefice
Saluto della Presidente Stefania Macaluso a S. E. Mons. Corrado Lorefice in occasione dell’incontro presso il Monastero della Visitazione
Sabato 25 maggio 2024:
Amatissimo Don Corrado,
Le siamo sinceramente grate per averci volute incontrare, in questo luogo di benedizione, intitolato alla Visitazione, abitato da donne che hanno scelto di donarsi totalmente a Dio, anime privilegiate, grazie alle quali la nostra Chiesa riceve linfa spirituale che si effonde su tutto il territorio.
Come Lei sa, Le Rose Bianche sono nate nel maggio del 2017, dal desiderio, condiviso tra amiche, di corrispondere all’invito di Gesù “donna dammi da bere”. Quelle parole sono diventate il nostro motto ispiratore.
Due volte, nel Vangelo, Gesù ha espresso la sua sete, alla Samaritana e sulla croce, e in entrambi i casi si è rivelato Egli stesso la fonte di acqua vera. Noi Rose Bianche, viviamo alla luce di questa rivelazione, nella consapevolezza che uomini e donne sono parimenti avvolti in essa. La storia ha posto gerarchie di genere, che nel Vangelo non trovano conferma, né, tanto meno giustificazione. Sentiamo che il nostro carisma sia quello di testimoniare la bellezza dell’antropologia evangelica duale.
Attingendo al pozzo della vera acqua che disseta, sentiamo di essere chiamate a nostra volta a farci portatrici d’acqua e lo facciamo come Lei indicava in una recente occasione di incontro: “come l’asina di cui il Signore ha bisogno”. A quell’asina scelta da Gesù, è legato un puledro, quell’asina destinata a portare la Vita, è a sua volta generatrice di vita. In quel riferimento c’è, in una sintesi iconica, la “teologia del servizio”, ben lontana dalla cultura della “gerarchia di servizio”.
Nell’adempiere il ministero a cui siamo chiamate in attuazione dei nostri carismi femminili, sperimentiamo la gioia della sororità, che si connota non per semplice aggregazione di sorellanza, ma per il suo potenziale generativo.
Riconosciamo in Lei un Pastore amorevole di cui siamo grate al Signore, perché ci sentiamo confermate e incoraggiate dal suo spirito evangelico, che si coglie a partire dal suo linguaggio che non manca mai di declinare il maschile e il femminile. Ci permettiamo di incoraggiarla a nostra volta, nello stesso spirito comunionale, perché Lei non cessi di esortare affinché, nella conoscenza come nella prassi, la nostra Chiesa si conformi sempre più allo stile relazionale gesuano che, dall’Incarnazione alla Resurrezione, traccia la forma di una relazionalità dove ogni creatura umana, di qualunque età, genere, condizione, trova riconoscimento e valorizzazione.
Le siamo vicine, caro Don Corrado, come figlie, sorelle e madri, come lo siamo alla Chiesa guidata da Papa Francesco, col cuore grato allo Spirito Santo che non cessa di fare nuove tutte le cose.